La direzione prende nuovamente la parola per perorare la causa della nascita di industrie in Valle d'Aosta che sfruttino le potenzialità idriche della regione: il timore legittimo è quello della perdita di importanza della risorsa cara ai valdostani: l'agricoltura. La direzione si pone come giudice imparziale della questione, tranquillizzando gli autoctoni, ma tenendo aperta la porta all'industrializzazione.