Istituto Storico della Resistenza

L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta rappresenta un patrimonio per la comunità valdostana: oltre agli archivi cartacei, sonori e fotografici – preziose raccolte, spesso depositate da privati, che racchiudono la storia della Valle d’Aosta dalla fine del XIX secolo a tutto il XX -, esso conserva oltre 3000 opere specialistiche dedicate alla storia contemporanea, un’emeroteca e un’introvabile raccolta di manifesti d’epoca.

L’Istituto è pertanto frequentato da cittadini, allievi e studiosi alla ricerca di testi e di consulenze e rappresenta un punto di riferimento per le Istituzioni locali – Regione e Comuni – con cui istituisce proficue collaborazioni.



L’Istituto storico della Resistenza nasce ad Aosta nel 1974 per l’impegno di un gruppo di ex partigiani che, sulla scia di altre città italiane (Torino, Milano e Genova in primis), decidono di avviare, come sancisce il suo Statuto, studi rigorosi sui tragici e fecondi anni 1943-45, intesi come fondamentale momento di riscossa e di protagonismo popolare contro l’oppressione fascista e nazista.

Nel 2001 anche l’Istituto valdostano stabilisce di ampliare la sua denominazione con l’intento di comprendere lo studio della società contemporanea in Valle d’Aosta, delle sue peculiarità economiche, politiche e culturali. Questa apertura a ricerche dedicate a tutta la storia del Novecento è ben sintetizzata nella sigla ISTORECOVDA, approvata il 29 settembre 2017 per sottolineare la forza della Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea: essa unisce i 65 Istituti storici italiani e i 13 affiliati, coordinati dall’Istituto “Ferruccio Parri” di Milano, ex INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia).

Nel corso degli anni, l’Istituto valdostano ha pubblicato oltre 130 testi, frutto di approfondite ricerche d’archivio.


L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta rappresenta quindi senz’altro un patrimonio per la comunità valdostana tutta: oltre agli archivi cartacei, sonori e fotografici, costituiti da introvabili materiali spesso depositati da privati, esso racchiude una biblioteca, con oltre 3000 opere specialistiche dedicate alla storia contemporanea, un’emeroteca e una preziosa raccolta di manifesti d’epoca. L’Istituto è frequentato da cittadini, allievi e studiosi alla ricerca di testi e di consulenze e rappresenta un punto di riferimento per le Istituzioni locali – Regione e Comuni – con cui spesso istituisce proficue collaborazioni. L’Istituto è inoltre coinvolto in progetti interregionali, in partenariato con altre regioni italiane, francesi e svizzere.

Da oltre una decina d’anni l’attività dell’Istituto riguarda in particolare la formazione degli insegnanti e la didattica nelle classi, obiettivi che il MIUR ha riconosciuto il 4 aprile 2017 con il Protocollo d’intesa sottoscritto con l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri: è stato così ribadito che gli Istituti associati alla Rete italiana sono agenzie formative che offrono e certificano formazioni in servizio per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado.


 Anche l’Istituto valdostano elabora quindi, per ogni anno scolastico, un programma formativo e didattico, che trova nelle date fondamentali del calendario civile (27 gennaio, 26 febbraio, 25 aprile, 2 giugno) i nodi problematici attorno ai quali proporre occasioni di approfondimento della storia locale, nella più ampia cornice della storia nazionale e internazionale.

Alla comunità valdostana tutta sono dedicati i convegni e le mostre, organizzati dall’Istituto al fine di approfondire tematiche di particolare interesse storico, nell’ottica di conservare collettivamente la memoria e di offrire quindi a tutti i cittadini strumenti di interpretazione del nostro complesso presente.